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"Nella comprensione di un testo si suole distinguere - in una prospettiva d'indagine (linguistica e psicologica) che in verità, soprattutto dal punto di vista della psicologia cognitiva, è ancora alia ricerca di un approdo definitivo - tra competenza inferenziale e referenziale. La prima riguarda le relazioni di senso esistenti tra le espressioni linguistiche del testo, l'altra le relazioni tra le espressioni linguistiche e la realtà che esse rappresentano. La pratica di apprendimento dei nostri studenti (non solo) di diritto è in larga misura incentrata sull'esercizio della competenza inferenziale, in ciò favorita dal fatto che i loro testi, specialmente i manuali di carattere istituzionale, discorrono di una realtà ermeticamente racchiusa nelle forme dell'elaborazione concettuale e quindi non agevolmente accessibile. Il risultato è un apprendimento che in larga misura potrebbe definirsi, più che astratto, addirittura privo di contenuto: una trama di espressioni linguistiche, che, ancorché costruita su forti vincoli inferenziali, resta staccata da un'esperienza del mondo reale, e quindi priva di pratica utilità e destinata infine ad un breve periodo di vita nella memoria dello studente."